Letto da noi
IL PARADISO DEGLI ORCHI
"Un eroe, Malaussène, che come lavoro fa il "capro espiatorio". Una famiglia disneyana, senza mamme e babbi, con fratellini geniali, sorelle sensitive, una "zia" maschio protettrice di vecchietti, ladri e travestiti brasiliani, una "zia" femmina super-sexy, ritratto irresistibile del giornalismo alla "Actuel", una misteriosa guardia notturna serba, un cane epilettico. Questa esilarante banda di personaggi indaga su una serie di oscuri attentati, sull'orrore nascosto nel Tempio del benessere, un Grande Magazzino dove scoppiano bombe tra i giocattoli e un Babbo Natale assassino aspetta la prossima vittima. Un'altalena tra divertimento e suspence, tra una Parigi da Misteri di Sue e una Parigi post-moderna dove proliferano i piccoli e grandi "orchi" che qualcuno crede estinti. Degli orchi si può ridere o si può tremare. Uno scrittore d'invenzione, un talento fuori delle scuole come Pennac, non ha certo paura di affrontarli con l'arma che lui stesso così definisce nel libro: 'l'umorismo, irriducibile espressione dell'etica'." (Stefano Benni)
Incipit:
“La voce femminile si diffonde dall'altoparlante, leggera e piena di promesse come un velo da sposa. - Il signor Malaussène è desiderato all'Ufficio Reclami. Una voce velata, come se le foto di Hamilton si mettessero a parlare. Eppure, colgo un leggero sorriso dietro la nebbia di Miss Hamilton. Niente affatto tenero, il sorriso. Bene, vado. Arriverò probabilmente la settimana prossima. È il 24 dicembre, sono le 16 e 15, il Grande Magazzino è strapieno. Una fitta folla di clienti gravati dai regali ostruisce i passaggi. Un ghiacciaio che cola impercettibilmente, in un cupo nervosismo. Sorrisi contratti, sudore lucente, ingiurie sorde, sguardi pieni d'odio, urla terrorizzate di bambini acciuffati da Babbi natale idrofili.”
DANIEL PENNAC (Casablanca, 1º dicembre 1944)
Daniel Pennac, pseudonimo di Daniel Pennacchioni, nasce a Casablanca da una famiglia di militari e nel corso della sua infanzia insieme ai suoi genitori viaggia in giro per mondo, avendo modo di soggiornare in Africa, nel Sud-est asiatico, in Europa e nel sud della Francia. Professore di lettere prima a Nizza e poi in un liceo parigino, dopo aver esordito con alcuni romanzi per ragazzi – genere cui ritorna con il ciclo del giovanissimo ispettore Kamo – si è conquistato un pubblico di fedelissimi tra i lettori adulti con una serie di romanzi che girano attorno a Benjamin Malaussène, capro espiatorio di "professione", alla sua inverosimile e multietnica famiglia, composta di fratellastri e sorellastre molto particolari e di una madre sempre innamorata e incinta, e a un quartiere di Parigi, Belleville. Lo scopo dichiarato dell’autore è quello di restituire agli adulti il piacere di leggere. Le opere più recenti non abbandonano la cifra ironica e confermano l’inventiva inesauribile di Pennac.
Romanzi del “ciclo di Malaussène”:
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Il paradiso degli orchi (Au bonheur des ogres, 1985), Feltrinelli, 1991,
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La fata Carabina (La Fée Carabine, 1987), Feltrinelli, 1992
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La prosivendola (La Petite Marchande de prose, 1989), Feltrinelli, 1991
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Signor Malaussène (Monsieur Malaussène, 1995), Feltrinelli, 1995
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Signor Malaussène a teatro (Monsieur Malaussène au théâtre, 1995); raccolto in Ultime notizie dalla famiglia, Feltrinelli, 1997
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Cristiani e Mori (Des Chrétiens et des maures, 1996; scritto per Le Monde); raccolto in Ultime notizie dalla famiglia, Feltrinelli, 1997
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La passione secondo Thérèse (Aux fruits de la passion, 1998, scritto originariamente per Le Nouvel Observateur e poi rielaborato e arricchito per la pubblicazione in libro), Feltrinelli
Altri romanzi:
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Les enfants de Yalta, 1977 (con Tudor Eliad)
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Père Noël, 1979 (con Tudor Eliad)
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Signori bambini (Messieurs les enfants, 1997), Feltrinelli,
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Ecco la storia (Le Dictateur et le Hamac, 2003), Feltrinelli, 2003
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Grazie (Merci, 2003), Feltrinelli, 2004
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Diario di scuola (Chagrin d'école, 2007), Feltrinelli, 2008
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Storia di un corpo (Journal d'un corps, 2012), Feltrinelli, 2012