Letto da noi
Il CATINO DI ZINCO
Al centro di questo romanzo, il primo scritto da Margaret Mazzantini, c'è l'esistenza drammatica di una donna coerente e volitiva, che riesce sempre a conservare con coraggio e tenacia la sua indipendenza interiore. È Antenora, personaggio di grandissima forza, protagonista di un'esistenza straordinaria e drammatica che inizia nel primissimo Novecento e arriva fino alla fine del secolo. Vissuta in una società dominata dagli uomini, chiusa nei ruoli di figlia, sorella, moglie, madre e infine nonna, Antenora è in realtà l'eroina di un mondo arcaico nel quale, pur confinata all'interno delle mura, esercita un matriarcato energico e indiscusso. Valori netti e semplici, sentimenti forti ed esclusivi la renderanno capace di affrontare dittature, guerre e la difficile ricostruzione, senza mai perdersi d'animo, senza mai smarrirsi, affermando il proprio essere primattrice. Di fronte alla sua morte, in un gelido mattino d'inverno, una donna di un'altra generazione – la nipote – ne tratteggia un superbo ed evocativo ritratto. Il libro di una donna sulle donne, che fa i conti con il femminismo e il post-femminismo, senza smancerie, senza sentimentalismi, persino con qualche asprezza. Un romanzo intenso e coinvolgente costruito attorno a una donna in grado di essere sempre se stessa nonostante l'ostilità del mondo e della Storia.
Incipit:
“Tardavo a uscire dalla cappella. Stavo appoggiata allo stipite della porta semichiusa. Tra i battenti non rimaneva che un agio breve. Da fuori, mi arrivava il vociare degli altri, già sparsi sul sagrato: consanguinei che non si vedono da tempo e rumoreggiano attorno alla sorpresa di ritrovarsi somiglianti. Era un mattino diafano d’inverno, fiacco di nubi. Eppure dalla feritoia sottile alle mie spalle la luce penetrava come un serpe a forare l’ombra, e smascherava la pochezza di quel luogo intento. L’umido trasudava in terra dall’ammattonato e lungo le mura, cosparse di spacchi. Solo in alto la luce perdeva la crudeltà di un fendente e si acquattava nella piccola volta a botte del soffitto.”
SPLENDORE
Avremo mai il coraggio di essere noi stessi? Si chiedono i protagonisti di questo romanzo. Due ragazzi, due uomini, due incredibili destini. Uno eclettico e inquieto, l’altro sofferto e carnale. Un legame assoluto che s’impone, violento e creativo, insieme al sollevarsi della propria natura. I due protagonisti si allontanano, crescono geograficamente distanti, stabiliscono nuovi legami, ma il bisogno dell’altro resiste in quel primitivo abbandono che li riporta a se stessi. Nel luogo dove hanno imparato l’amore. Un luogo fragile e virile, tragico come il rifiuto, ambizioso come il desiderio. L’iniziazione sentimentale di Guido e Costantino attraversa le stagioni della vita, l’infanzia, l’adolescenza, il ratto dell’età adulta. Mettono a repentaglio tutto, ogni altro affetto, ogni sicurezza conquistata, la stessa incolumità personale. E ogni fase della vita rende più struggente la nostalgia per quell’età dello splendore che i due protagonisti, guerrieri con la lancia spezzata, attraversano insieme. La voce narrante del protagonista ha la limpidezza poetica, l’ingenua epicità dei grandi inetti della letteratura, s’impenna funambolica, s’immerge tragica e gioiosa nelle mille insenature di questo romanzo che è insieme classico e sperimentale. Un romanzo che non somiglia a nessun romanzo, perché una storia d’amore non somiglia a nessun’altra storia d’amore. Margaret Mazzantini ci affida un romanzo ipnotico, dotato di una luce che ti fucila alle spalle, che avanza con l’urgenza folle e anticonformista di un narratore che rivendica il diritto di trasformare la vergogna in bellezza. Il diritto della letteratura, quello di risvegliarci lasciandoci nello stupore di un fragoroso sogno. Perché il vero scandalo sarebbe non aver cercato se stessi. E alla fine sappiamo che ognuno di noi può essere soltanto quello che è. E che il vero splendore è la nostra singola, sofferta, diversità.
Incipit:
“Era il figlio del portiere. Suo padre aveva le chiavi di casa nostra, quando partivamo innaffiava le piante di mia madre. Per un periodo ci furono due nastri azzurri sullo stesso portone, il suo più scolorito del mio perché era più vecchio di qualche mese. C’incontrammo durante tutta l’infanzia, lui scendeva io salivo.”
MARGARET MAZZANTINI (Dublino, 27 ottobre 1961)
Figlia dello scrittore Carlo Mazzantini e di una pittrice irlandese, Margaret Mazzantini è nata il 27 ottobre del 1961 a Dublino. Vive a Roma dove alterna la passione per la letteratura al suo lavoro di attrice sia teatrale che cinematografica.
Sito web ufficiale : http://margaretmazzantini.com/
Romanzi:
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Il catino di zinco - Marsilio, 1994
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Manola - Mondadori, 1998
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Non ti muovere - Mondadori, 2001
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Zorro. Un eremita sul marciapiede - Mondadori, 2004
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Venuto al mondo - Mondadori, 2008
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Nessuno si salva da solo - Mondadori, 2011
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Mare al mattino - Einaudi, 2011
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Splendore - Mondadori, 2013
Premi:
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Il catino di zinco ha vinto il Premio Selezione Campiello e il Premio Opera Prima Rapallo-Carige
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Non ti muovere ha vinto il Premio Strega 2002 e il Premio Grinzane Cavour 2002
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Venuto al mondo ha vinto il premio Campiello 2009