Letto da noi
MADAME BOVARY
Malmaritata, sperduta nella campagna normanna, ristretta in una vita ordinaria, nell’astanteria di un medico mediocre, una giovane donna si macera nelle noie della provincia, scontando in un una esistenza senza emozioni, un'immaginazione esorbitante nutrita dalla lettura incessante di romanzi. Al fine di dar compimento ad una vita “altra”, lungamente agognata, combatte come può il proprio male di vivere, dandosi all’adulterio e a una vita dispendiosa superiore alle proprie possibilità, trovando nella morte il suggello al proprio fallimento esistenziale. Emma Bovary diventerà l’eroina eponima di ogni individuo in lotta per il proprio ideale contro le ristrettezze del reale, di chi intraprende la lotta per spezzare le barriere dell’ io contingente, in cerca del se stesso reale e della propria auto-affermazione. La traiettoria disegnata da Flaubert per il suo personaggio è però implacabile: chi nutre una visione erronea di se stesso, del proprio capitale interiore, non può avere altro risultato che la bancarotta dell’Io. Egli infierirà contro la sua creatura, una povera petite femme, una donnetta, come la chiamerà, ma non è da escludere che, nella visione grottesca dell’arte, Flaubert non abbia voluto ritrarre nelle forme minime e ridicolizzate la grande tragedia di ogni individuo che a partire da una visione di se stesso (in questo caso artefatta dalla lettura dei libri, ma nessuno vede se stesso senza mediatori mentali o culturali) tende alla propria affermazione-realizzazione, a “mettere al mondo” quell’Io che lui solo ha intravisto, dunque al completamento intimo e totale della propria missione terrena.
Incipit:
“Stavamo nell'aula di studio quando entrò il preside seguito da un "nuovo" vestito in borghese, e da un bidello che portava un grosso banco. Quelli che dormivano si svegliarono e tutti si alzarono in piedi, come colti in pieno lavoro.Il preside ci fece segno di rimetterci a sedere, poi, voltandosi verso il prefetto, gli disse a bassa voce:- Professor Roger, le raccomando questo allievo; entra in quinta. Se dimostrerà diligenza e buona condotta, passerà tra i "grandi" dov'è il suo posto, data l'età."
“Bovarismo (proviamoci a definirlo) è impotente anelito di spiriti mediocri verso l’alto, velleità inette d’eroismo e di poesia, chiuso tumulto di desideri repressi, di ambizioni stroncate, di invidie ritorte su se stesse; fastidio del quotidiano, nostalgia dell’impossibile, gusto del disordine. Questo; ma anche disperato dolore del prigioniero che, in mezzo alla sua allucinazione di libertà, urta col capo contro il soffitto basso della cella; anche intermittente desolata coscienza di essere così, di non poter essere diversi da quel che si è. Col male che patisce Emma si riscatta dal male che fa; sicché il dissidio interno in cui vive e di cui muore, sia pur esso miserabile e sterile di qualunque bene, finisce ad apparirci, in luce di pietà, un aspetto del contrasto tra realtà e sogno, spleen et idéal, donde hanno origine tutti i miti, tutta la lirica, tutto il tragico dell’età moderna.” [dall’introduzione di Diego Valeri]
GUSTAVE FLAUBERT (Rouen, 12 dicembre 1821 – Croisset, 8 maggio 1880)
Gustave Flaubert nasce nel 1821, mentre nella Francia letteraria fiorisce il primo romanticismo. E’ considerato l'iniziatore del naturalismo nella letteratura francese ed è conosciuto soprattutto per essere l'autore di uno dei romanzi più studiati in Francia, “Madame Bovary”, opera che la borghesia benpensante volle far condannare per immoralità. Seppur profondamente innovatrice e destinata ad avere un’enorme risonanza fino ai giorni nostri e anche su scrittori distantissimi da lui e in diversi ambiti artistici, l’opera di Flaubert si riduce tuttavia, nonostante il lavoro accanito e i continui rifacimenti del suo autore, a quattro romanzi, tre racconti, una pièce teatrale. Solo postumi si ebbero le opere giovanili e solo di recente, nella sua completezza, un immenso e bellissimo epistolario, dove l’artista, al riparo di preoccupazioni di stile, manifesta tutta la propria franca e risentita umanità.
Opere:
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Memorie di un pazzo
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Novembre
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L'educazione sentimentale
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La tentazione di Sant'Antonio
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Madame Bovary
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Salammbô
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L'educazione sentimentale
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Il candidato (1873)
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La tentazione di Sant'Antonio (1874)
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Tre racconti: Un cuore semplice; La leggenda di san Giuliano; Erodiade
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Bouvard et Pécuchet [incompiuto e pubblicato postumo nel 1881]: Dizionario delle idee correnti; Catalogo delle idee chic
Ha detto:
«Vi sono in me, letteralmente parlando, due uomini distinti: uno in preda a ululati lirici, a grandi voli d'aquila, a tutte le sonorità della frase e delle vette dell'idea; un altro che fruga e sviscera il vero più che può, che ama mettere in rilievo il piccolo fatto con altrettanta potenza del grande, che vorrebbe farvi quasi sentire materialmente le cose che riproduce».