Letto da noi
LA MADRE
Il giovane Paulo, parroco di Aar - sperduto paesino della Sardegna montuosa si innamora di Agnese divenendo schiavo della passione per lei. La madre di Paulo teme lo scandalo e teme soprattutto che il figlio si danni per sempre: per questo lotta strenuamente, e fino alla fine, affinché la relazione si interrompa.
Incipit:
“Anche quella notte, dunque, Paulo si disponeva ad uscire.
La madre, nella sua camera attigua a quella di lui, lo sentiva muoversi furtivo, aspettando forse, per uscire, ch'ella spegnesse il lume e si coricasse.
Ella spense il lume ma non si coricò. Seduta presso l'uscio si stringeva una con l'altra le sue dure mani di serva, ancora umide della risciacquatura delle stoviglie, calcando i pollici uno sull'altro per farsi forza; ma di momento in momento la sua inquietudine cresceva, vinceva la sua ostinazione a sperare che il figlio s'acquetasse, che, come un tempo, si mettesse a leggere o andasse a dormire. Per qualche minuto, infatti, i passi furtivi del giovane prete cessarono: si sentiva solo, di fuori, il rumore del vento accompagnato dal mormorio degli alberi del ciglione dietro la piccola parrocchia: un vento non troppo forte ma incessante e monotono che pareva fasciasse la casa con un grande nastro stridente, sempre più stretto, e tentasse sradicarla dalle sue fondamenta e tirarla giù.
La madre aveva già chiuso la porta di strada con due spranghe incrociate, per impedire al diavolo, che nelle notti di vento gira in cerca di anime, di penetrare in casa: in fondo però credeva poco a queste cose, e adesso pensava con amarezza, e con vaga derisione verso se stessa, che lo spirito maligno era già dentro la piccola parrocchia; che beveva alla brocca del suo Paulo e si aggirava intorno allo specchio di lui appeso accanto alla finestra.”
GRAZIA DELEDDA (Nuoro, 27 settembre 1871 – Roma, 15 agosto 1936)
Grazia Deledda nasce nel 1871 a Nuoro, dove avviene la sua formazione letteraria del tutto autodidatta. Scrittrice intensa e feconda (autrice di più di cinquanta volumi tra romanzi e novelle, oltre che traduttrice e poetessa) esordisce giovanissima con novelle e romanzi pubblicati in modesti giornali e riviste. Sposatasi nel 1900, si trasferisce a Roma, dove conduce una vita appartata e soggiorna fino alla morte. Il male, l’inevitabilità del male, il rimorso, il sacrificio, il riscatto, le passioni familiari, la crisi della famiglia patriarcale, sono i temi fondamentali dei suoi romanzi, in cui i protagonisti, pur immersi nella vita comune e paesana, si muovono in un’inquietante atmosfera leggendaria. Nel 1926 le viene conferito il premio Nobel per la letteratura (seconda donna ad essere insignita di tale onorificenza ed unica italiana), con la seguente motivazione: “Per la sua potenza di scrittrice, sostenuta da un alto ideale, che ritrae in forme plastiche la vita quale è nella sua appartata isola natale e che con profondità e con calore tratta problemi di generale interesse umano.”
Le opere principali:
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Fior di Sardegna, 1891
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Racconti sardi, 1894
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Anime oneste. Romanzo famigliare, Cogliati, 1895
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La via del male, Speirani e Figli, 1896
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Elias Portolu, in "Nuova Antologia", 1900; Roux e Viarengo, 1903
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Cenere, Nuova Antologia, 1904 [da cui è tratto un film interpretato da Eleonora Duse]
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L'edera, in "Nuova Antologia", 1908; Treves, 1921
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Colombi e sparvieri, Treves, 1912
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Chiaroscuro. Novelle, Treves, 1912
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Canne al vento, in "L'Illustrazione italiana", 1913; Treves, 1913
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Marianna Sirca, Treves, 1915
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Il ritorno del figlio; La bambina rubata. Novelle, Treves, 1919
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La madre, Treves, 1920
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Il segreto dell'uomo solitario, Treves, 1921
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Cosima, in "Nuova Antologia", 1936; Treves, 1937 [postumo]