Letto da noi
MARTIN EDEN
“Martin Eden”, comparso in un primo tempo a puntate sulla rivista Pacific Monthly, dal settembre 1908 al settembre del 1909, e successivamente pubblicato in volume unico dalla casa editrice The Macmilan Company, è stato definito uno dei «libri arrabbiati della letteratura americana». Quando pubblica il romanzo, Jack London è già famosissimo per “Il richiamo della foresta” e “Zanna Bianca”, ma il tono della narrazione non potrebbe essere più diverso. La critica alla borghesia e ai suoi falsi ideali è in questo caso diretta, senza filtri, ed è raccontata attraverso la vita di un giovane marinaio, nelle vicende del quale non si fatica a riscontrare immediata analogia con quelle dell'autore. Martin Eden salva la vita a Arthur Morse, un ragazzotto della buona borghesia di San Francisco, il quale per ringraziarlo lo presenta alla famiglia e alla sorella, Ruth. Tra questa e il giovane marinaio scatta subito un’attrazione spontanea, ostacolata dalla differenza di classe e dalla prevedibile resistenza della famiglia di lei. Quella di Martin per Ruth è un’ossessione amorosa che procede di pari passo con la sua brama di superare le reciproche distanze di ceto sociale e levatura intellettuale. Martin sogna di diventare scrittore e di entrare nella società colta ed elegante cui la ragazza appartiene. Grazie allo studio forsennato e alla smisurata determinazione, Martin, dopo aver ricevuto molti rifiuti e superato prove durissime, riesce a coronare il proprio sogno di riscatto sociale. Salvo scoprire, una volta emerso nel mondo della scrittura e raggiunto il successo, che l’affermazione che aveva tanto desiderato, invece di renderlo felice, lo aveva portato alla perdita di sé, della propria autenticità, e di non avere più alcun interesse per il mondo alto-borghese che gli aveva finalmente aperto le sue porte.
“Martin Eden” è stato portato diverse volte sullo schermo:
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Martin Eden, regia di Hobart Bosworth, interpretato da Lawrence Peyton (1914)
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Martin Eden, regia di Sidney Salkow - interpretato da Glenn Ford (1942)
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Martin Eden di Giacomo Battiato - interpretato da Christopher Connelly (1979) [miniserie TV]
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Martin Eden, regia di Pietro Marcello (2019) - interpretato da Luca Marinelli (il lungometraggio di Pietro Marcello è stato portato in concorso alla 76esima Mostra del Cinema di Venezia, e, a differenza del romanzo, non è ambientato in California, ma nella Napoli del Novecento)
Incipit:
“Uno dei due fece girare più volte la chiave nella serratura e poi entrò, seguito da un ragazzo che si tolse goffamente il berretto. Indossava abiti rozzi, dal forte odore di salsedine, ed era palesemente fuori posto nell'ampio atrio in cui si era ritrovato. Non sapeva cosa fare del berretto e stava cercando di infilarselo in una delle tasche della giacca, quando l’altro glielo prese. Il gesto fu calmo e naturale e il ragazzo goffo lo apprezzò. Lui mi capisce, pensò. Mi darà una mano.”
JACK LONDON (San Francisco, 12 gennaio 1876 – Glen Ellen, 22 novembre 1916)
Nato a San Francisco nel 1876, Jack London è stato uno scrittore, giornalista e drammaturgo statunitense. Visse negli anni della colonizzazione del selvaggio West e della corsa all’oro. Anni di transizione, nei quali il Paese era sconvolto da cambiamenti economici e culturali che minacciavano i tradizionali stili di vita degli americani. Figlio illegittimo di un astrologo ambulante irlandese, Jack venne cresciuto dalla madre e dal padre adottivo, John London, contadino vedovo con due figli. L'infanzia di London fu segnata dalla povertà: a dieci anni era già per strada a fare lo strillone di giornali per aiutare la famiglia. E fino al successo del suo primo romanzo, giunto all'età di ventiquattro anni, la sua giovinezza, coerentemente con lo stile di vita libertario e vagabondo degli Hobos (*), fu costellata da una lunga serie di lavori diversi: fece il pescatore di ostriche, il lavandaio, il cacciatore di foche, l’agente di assicurazioni, il pugile, il coltivatore e il cercatore d'oro. Gli anni della formazione furono cruciali per la sua futura carriera di scrittore. Giunto a Oakland, si appassionò alla letteratura grazie ai libri presi in prestito dalla biblioteca pubblica e si iscrisse al liceo, dove iniziò a scrivere per il giornale scolastico. Nel 1896 riuscì a realizzare il suo grande sogno di frequentare l'università, ma le difficoltà economiche lo costrinsero ad abbandonarla l'anno successivo. Si trasferì in una piccola casa vicino al lago Merritt, dove conobbe il poeta George Sterling, personaggio significativo nell'ambiente letterario bohémien di quegli anni. I due divennero grandi amici: anni dopo la figura di Sterling apparirà nelle opere di London come Russ Brissenden in “Martin Eden” (1909) e come Mark Hall in “La valle della luna” (1913). Nel 1897 si trasferì nella regione canadese dello Yukon, per unirsi alla travolgente corsa all'oro. Quel periodo fu però deleterio per la salute di London, la cui dieta consisteva soprattutto in grosse bevute di whisky e rarissimi pasti: quest'esperienza gli ispirò nel 1902 quello che viene considerato il suo miglior racconto breve, “Fare un fuoco”. Nel 1898, tornato a Oakland, iniziò la sua scalata nel mondo letterario: convinto che il successo fosse frutto del duro lavoro, ogni mattina si svegliava prestissimo per scrivere, arrivando a completare, tra il 1900 e il 1916, oltre cinquanta tra romanzi e saggi, centinaia di racconti brevi e numerosi articoli sugli argomenti più vari. L’avvio della sua carriera fu una vera lotta, descritta nelle pagine memorabili di “Martin Eden”, romanzo in buona parte autobiografico, ma una volta intrapresa la via del successo, in breve tempo divenne uno dei più famosi, prolifici e meglio pagati scrittori della sua epoca, grazie a grandi romanzi di avventura come “Il richiamo della foresta” (che, stampato ininterrottamente dal 1903 fino a oggi, è uno dei più grandi bestseller nella storia della letteratura americana), “Il lupo di mare” (1904) e “Zanna bianca” (1906). Tra i suoi romanzi più scopertamente autobiografici, oltre al già citato “Martin Eden”, ci sono “La strada” (1907), in cui racconta i suoi giorni da vagabondo, e “John Barleycorn” (1913), nel quale invece parla delle sue memorie da alcolista. La fama di London crebbe non solo per i meriti letterari, ma anche per la forte e controversa personalità, che spesso lo condusse sulle copertine dei rotocalchi: carattere irrequieto e impetuoso, si scagliava con forza contro le ingiustizie e i soprusi di ogni tipo. Fu a questo proposito un eloquente oratore soprattutto in questioni di politica ed economia. Affascinante, divertente, coraggioso, sempre pronto a intraprendere viaggi avventurosi per mare e terra (in Giappone per seguire il conflitto russo-giapponese, nei mari del Sud, a Cuba, alle Hawaii, dove imparò anche a fare surf), fu una delle figure più interessanti e romantiche del suo tempo. Dopo un matrimonio andato a rotoli e due figlie di cui si occuperà pochissimo, conobbe la donna che starà vicino a lui fino alla morte, la sua musa e compagna di avventure: l’anticonformista Charmian Kittredge, che sposò nel 1905 e con la quale conobbe finalmente la felicità. Nel 1910 decise con Charmian di fuggire da Oakland e dalla vita di città per costruirsi un ranch e trasformare la passione per l'agricoltura in un'attività commerciale vera e propria. Ma il suo animo sempre irrequieto lo portò invece a farsi costruire una barca per navigare per il mondo, esplorando e scrivendo. Il grande viaggio, che sarebbe dovuto durare sette anni, portando Jack e la moglie in tutto il mondo, per una serie di problemi di salute dovette essere interrotto dopo 27 mesi, e, scoraggiato, London tornò nella Sonoma Valley, in California, e al progetto del suo ranch. Nel 1913 un incendio ridusse in cenere la casa ormai quasi terminata per costruire la quale London aveva già speso una somma ingente per quell'epoca: l'incidente, insieme alle difficoltà finanziarie, segnò profondamente lo scrittore. A causa di una forte depressione i suoi problemi di salute peggiorarono. La moglie lo convinse a trascorrere alcuni mesi alle Hawaii, dove Jack sembrò migliorare, ma la fine lo raggiunse il 22 novembre 1916, ufficialmente per uricemia, anche se molti avanzarono l'ipotesi di un suicidio per overdose di morfina.
(*) Un Hobo è un vagabondo che adotta in maniera tendenzialmente volontaria uno stile di vita senzatetto improntato alla semplicità, al viaggio, all'avventura, alla ricerca interiore, alla marginalità, svolgendo talvolta lavori occasionali. La cultura hobo nasce negli Stati Uniti, alla fine dell'800, coinvolgendo soprattutto disoccupati e orfani che viaggiano per gli Stati Uniti svolgendo lavori stagionali e imbarcandosi clandestinamente sui treni merci alla ricerca di avventura. La cultura hobo, soprattutto in una seconda fase, trova però molti praticanti anche tra i giovani irrequieti spinti non dalla necessità quanto da un'istanza libertaria, da un'insofferenza verso la cultura mainstream e da uno spirito ribelle e tardo romantico espresso, ad esempio, da scrittori Hobo, come Jack London e come il padre della Beat Generation, Jack Kerouac. [fonte: Wikipedia]
Ha detto: «Preferirei essere cenere che polvere! Preferirei che la mia fiamma bruciasse in una vampa brillante piuttosto che venire ricoperto dalla muffa. Preferirei essere un magnifico meteorite, con atomi che bruciano e si infiammano, piuttosto che un pianeta immobile e assopito. La natura dell'uomo è vivere, non esistere. Non ho intenzione di sprecare i miei giorni nel tentativo di prolungarli, voglio viverli.»
Opere pubblicate in italiano:
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Il richiamo della foresta
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I cercatori d'oro (poi ristampato come L'amore della vita), (racconti)
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Il tallone di ferro
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La valle della luna
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L'avventura di Giovanna Lackland
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La rivolta dell'Elsinore (stampato anche come L'ammutinamento dell'Elsinore)
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Tre cuori in lizza
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La figlia delle nevi
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Il vagabondo delle stelle
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La guardia di pesca
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Jerry delle isole
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Zanna bianca
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Il lupo dei mari (stampato anche come Il lupo di mare)
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Martin Eden
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Nella tempesta
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La peste scarlatta
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La piccola signora della grande casa
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Quando Dio ride
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Il popolo dell'abisso
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Radiosa aurora
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Racconti del Mare del Sud
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Ricordi di un bevitore
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Il dio rosso
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Il Dio dei suoi padri
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Micaele, fratello di Jerry, cane da circo
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All'osteria dell'ultima fortuna
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L'avventura
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I figli del gelo
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I cercatori d'oro
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La strada
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Fumo Bellew
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Memorie
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Il figlio del lupo
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Assassini S.p.A.
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Le mille e una morte
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Il nemico del mondo
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Guerra di classe. Il sogno di Debs. Saggi sulla lotta di classe negli Stati Uniti e un racconto
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Guerra alla Cina. L'inaudita invasione
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L' avventura
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Prima di Adamo