Letto da noi
STONER
Pubblicato per la prima volta nel 1965, poi quasi dimenticato per cinquant'anni, è stato ripubblicato nel 2006 dalla "New York Review of Books" e uscito in traduzione italiana nel 2012, dato alle stampe da Fazi editore come tutti gli altri suoi libri. Da allora l’esistenza dimenticata di Stoner è rinata all'attenzione e alla memoria attraverso il passaparola di grandi scrittori e tanta gente comune, divenendo un vero e proprio caso editoriale, rara coincidenza di successo di vendite e qualità letteraria. La forma lineare ed elegante, precisa e dettagliata, ma priva di orpelli e ridondanze, costituisce un innegabile punto di forza del libro, che non cade mai nel banale o nel melenso. Ha detto di lui Joanne Greenberg: «Scriveva come un perfetto sciatore, senza un movimento di troppo.[…] Era una scrittura senza ego. Il che non vuol dire priva di personalità».
“Stoner” percorre la vita di un uomo da quando - a 19 anni - si iscrive all'università, affrancandosi dal destino di massacrante lavoro nei campi che lo attende, fino alla morte. Passa tutta la propria esistenza nell'ateneo del Missouri, diventando insegnante e profondo conoscitore della letteratura inglese. Anche se la sua carriera universitaria non conoscerà mai l’apice del successo né gli onori della memoria, lui continua ogni giorno a svolgere con dedizione il proprio lavoro, unica vera vocazione e passione della sua vita. Si sposa, ha una figlia, un’amante, si ammala, muore.
Quella di Stoner è la biografia “antifavolosa” di un uomo ordinario, imperfetto, che nelle sue decisioni in apparenza remissive non maledice la vita ma ne vive serenamente i limiti e l’inevitabilità, percorre con disciplina il suo cammino esistenziale, che spesso appare desolato e triste, prodigo di umiliazioni, senza mai mostrare un ripensamento, un’esitazione. Inossidabile alla disperazione e all'abdicazione. Anno dopo anno sembra acquisire consapevolezza di sé e del senso della vita, fino a prenderne piena coscienza un istante prima di morire.
Incipit:
William Stoner si iscrisse all'Università del Missouri nel 1910, all'età di diciannove anni. Otto anni dopo, al culmine della prima guerra mondiale, gli fu conferito il dottorato in Filosofia e ottenne un incarico presso la stessa università, dove restò a insegnare fino alla sua morte, nel 1956. Non superò mai il grado di ricercatore, e pochi studenti, dopo aver frequentato i suoi corsi, serbarono di lui un ricordo nitido. Quando morì, i colleghi donarono alla biblioteca dell’università un manoscritto medievale, in segno di ricordo. Il manoscritto si trova ancora oggi nella sezione dei “Libri rari”, con la dedica: «Donato alla Biblioteca dell’Università del Missouri in memoria di William Stoner, dipartimento di Inglese. I suoi colleghi»
JOHN EDWARD WILLIAMS
(Clarksville, 29 agosto 1922 – Fayetteville, 3 marzo 1994)
John Edward Williams, nato in Texas da una famiglia contadina di modeste condizioni economiche, dal 1942 al 1945 partecipò alla seconda guerra mondiale in India e Birmania in qualità di sergente delle United States Army Air Forces. Al suo rientro si trasferì a Denver, in Colorado, dove si iscrisse all'Università, conseguendo ricevette il Bachelor of Arts nel 1949 e il Master of Arts nel 1950. Durante la sua permanenza all'Università di Denver pubblicò i suoi primi due libri: il romanzo “Nothing But the Night” (1948) e la raccolta di poesie “The Broken Landscape” (1949). Nel 1950, Williams si iscrisse all'Università del Missouri, dove ottenne nel 1954 un dottorato di ricerca in letteratura inglese. Nell'autunno del 1955, tornò all'Università di Denver come assistant professor di scrittura creativa. Nel 1960, pubblicò il suo secondo romanzo “Butcher's Crossing”, nel quale descrisse la vita di frontiera nel Kansas attorno al 1870, e cinque anni dopo la sua seconda raccolta poetica (“The Necessary Lie”). Fondò, e ne fu il direttore fino al 1970, la rivista “University of Denver Quarterly” (più tardi “Denver Quarterly”). La Viking Press pubblicò il suo terzo romanzo, “Stoner” (nel 1965) e il quarto, “Augustus” (1972). Quest’ultimo, una rappresentazione dei tempi violenti di Augusto, vinse il National Book Award nel 1973 ex aequo con “Chimera” di John Barth. Il suo ultimo romanzo, “The Sleep of Reason”, rimase incompiuto a causa della sua morte.
Il blog di Stoner: https://fazieditore.it/stoner/
Opere:
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Nothing But the Night (1948)
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The Broken Landscape: Poems (1949)
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Butcher's Crossing (1960)
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Stoner (1965)
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The Necessary Lie (1965)
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Augustus (1972) [National Book Award per la narrativa]