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Letto da noi

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A SANGUE FREDDO (IN COLD BLOOD)

“A sangue freddo” è generalmente considerato uno dei capostipiti di un nuovo genere letterario, nominato “non-fiction” (termine coniato dallo stesso autore), più noto in Italia come "reportage narrativo" o "romanzo verità", che presuppone l’assoluta aderenza del racconto alla realtà. In effetti, esistono diversi illustri esempi del genere precedenti all’opera di Capote, a partire addirittura dall'opera “The Storm” (1704) di Daniel Defoe, nella quale lo scrittore descrive una tempesta riportando il racconto dei testimoni.

“A sangue freddo” è stato pubblicato in volume unico nel 1966, presso la Random House. Prima di allora, tra il settembre e l’ottobre 1965, era uscito a puntate sul periodico statunitense “The New Yorker”. Narra – basandosi sul puro divenire degli eventi e sulle informazioni raccolte nell'arco di sei anni direttamente da testimoni e protagonisti, oltre che dai verbali delle indagini – l’assurdo sterminio della famiglia Clutter (padre, madre e due dei quattro figli) da parte di due balordi, Dick Hickock e Perry Smith. Una famiglia benestante, assolutamente ordinaria e benvoluta, la cui esistenza si svolgeva tra la casa, i campi  e la chiesa metodista, nella placida e monotona realtà della provincia rurale, all'improvviso, senza alcun motivo apparente, viene strappata alla vita. Teatro della carneficina, avvenuta nella notte tra il 14 e il 15 novembre del 1959, fu la tenuta River Valley di Holcomb, un piccolo centro nei pressi di Garden City, in Kansas. All'epoca, lo scrittore era già molto celebre, grazie ai romanzi “Altre voci, altre stanze” e, soprattutto, “Colazione da Tiffany”. Capote si recò a Holcomb accompagnato da Nelle Harper Lee, sua amica dall'infanzia, che aveva appena terminato di scrivere “Il buio oltre la siepe”. La scrittrice fornì, a detta dello stesso Capote, un prezioso aiuto nella raccolta dei materiali necessari al reportage che si sarebbe poi trasformato in un libro. In particolare, Lee fu in grado di stringere amicizia con le signore della comunità, a partire dalla moglie di Alvin Dewey, l’austero investigatore del KBI (Kansas Boureau of Investigation). Il romanzo è diviso in quattro parti (“Gli ultimi a vederli vivi”, “Persone sconosciute”, “Risposta” e “L’angolo), ognuna delle quali collega sapientemente tutti i fili della tragica vicenda e costringe il lettore a interrogarsi sulla natura del male, sull'inevitabilità del destino.

“A sangue freddo” è stato sin dalla sua pubblicazione ampiamente criticato: uno dei più feroci detrattori fu Tom Wolfe, che dichiarò come in esso il lettore sia spinto ad andare avanti nella storia non dalla possibilità di scoprire gli assassini o il movente (elementi che già si conoscono), ma dalla promessa di sempre nuovi, macabri e sanguinosi, dettagli: una sorta di cinico voyeurismo per descrivere il quale Wolfe usò il termine “pornoviolenza”.

Trasposizioni cinematografiche:

  • “A sangue freddo” (1967) di Richard Brooks

  • “A sangue freddo” (miniserie televisiva) diretto da Jonathan Kaplan (1996)

  • “Truman Capote: A sangue freddo” (2005) di Bennett Miller

  • “Infamous - Una pessima reputazione” (2006) di Douglas McGrath

In “Truman Capote – A sangue freddo” (2005) di Bennett Miller, uno dei più acclamati film dello scorso decennio, il tormentato rapporto tra Perry e Capote, la loro mai chiarita empatia, lo sfruttamento del condannato a beneficio dei propositi dello scrittore vengono magistralmente raccontati. Il bravissimo Philip Seymour Hoffman, premiato con l’Oscar per il miglior attore protagonista, veste i panni di Capote, mettendone a nudo tutti i tic e le manie, fotografando gli anni cruciali della sua vita dedicati alla scrittura del libro. Nella pellicola emerge chiaramente l’ossessione dello scrittore per la sua creatura. Ad un certo punto del film, il personaggio di Harper Lee, interpretato da Catherine Keener, domanda a Capote/Seymour Hoffman se si sia innamorato di Perry. La risposta che ottiene condensa il significato dell’intera pellicola: «È come se fossimo cresciuti nella stessa casa. E un giorno lui è uscito dalla porta sul retro e io da quella davanti».

 

Nel film uscito l’anno successivo, nel 2006, “Infamous – Una pessima reputazione”, il regista Douglas McGrath mette esplicitamente in scena un’immaginaria relazione omosessuale tra Perry e Capote, mai confermata nella realtà. La pellicola diretta da Douglas McGrath vanta un cast pieno di star:  Toby Jones interpreta Truman Capote, Sandra Bullock è Harper Lee, Daniel Craig veste i panni di Perry Smith e Jeff Daniels quelli di Al Dewey; nel film compaiono inoltre Gwyneth Paltrow, Isabella Rossellini, Sigourney Weaver e Peter Bogdanovich.

Incipit:

"Il villaggio di Holcomb si trova sulle alte pianure di grano del Kansas occidentale, una zona desolata che nel resto dello stato viene definita "laggiù". Un centinaio di chilometri a est del confine del Colorado, il paesaggio, con i suoi duri cieli azzurri e l'aria limpida e secca, ha un'atmosfera più da Far West che da Middle West. L'accento locale ha pungenti risonanze di prateria, una nasalità da bovari, e gli uomini, molti di loro, portano stretti pantaloni da cowboy,cappello a larghe tese e stivali con tacchi alti e punte aguzze. Il terreno è piatto e gli orizzonti paurosamente estesi; cavalli, mandrie di bestiame, un gruppo di silos bianchi che si elevano aggraziati come templi greci, sono visibili parecchio prima che il viaggiatore li raggiunga.

Anche Holcomb può essere scorto da grandi distanze. Non che ci sia molto da vedere, solo un confuso agglomerato di costruzioni diviso al centro dai binari della Ferrovia Santa Fe, un borgo qualsiasi delimitato  a sud da un tratto del fiume Arkansas, a nord da un'autostrada, la Route 50, a est e a ovest da praterie e campi di grano. Dopo una pioggia, quando le nevi si sciolgono, le strade prive di nome, di ombra, di pavimentazione, passano dal polverone al fango."

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TRUMAN CAPOTE (New Orleans, 30 settembre 1924 – Bel Air, 25 agosto 1984)

Giornalista, scrittore, dialoghista, sceneggiatore, drammaturgo, attore statunitense.

Truman (il cui vero nome è Truman Streckfus Persons) nasce nel 1924 a New Orleans, in Louisiana, da un venditore e una ragazza di appena 16 anni, ma passa l'infanzia coi parenti della madre a Monroeville, una piccola cittadina dell’Alabama, dove viene inviato quando ha appena quattro anni in seguito al divorzio dei genitori. La madre, scostante e turbolenta, alle prese con numerosi amanti, gli fa visita solo occasionalmente, mentre il padre, sprovveduto e squattrinato, ricomparirà solo quando Capote sarà ricco e famoso. A Monroeville, nasce la profonda amicizia tra Truman e Harper Lee (autrice del romanzo “Il buio oltre la siepe”, pubblicato nel 1960, che le fece vincere il premio Pulitzer). Nonostante i caratteri profondamente diversi – Harper era un maschiaccio e faceva da angelo protettore a Truman, che aveva paura dei ragazzi - i due bambini diventano inseparabili. Probabilmente anche  per la difficile situazione familiare, trovano conforto l’uno nell'altra e alimentano il comune amore per la lettura e scrittura. Nonostante non gli interessino molto le materie scolastiche, il piccolo Truman si rivela infatti precocemente dotato per la scrittura: a 6 anni infatti lo si poteva vedere già in giro con bloc-notes e dizionario, mentre a 11 si concede ben tre ore al giorno di esercizio alla scrittura. Nel 1933 si ricongiunge alla madre a New York, dove lei si è risposata con Joseph Capote, di cui assume il cognome. Pur di entrare in contatto con il mondo del giornalismo, il ragazzo trova lavoro come fattorino presso il "New Yorker", celebre rivista letteraria, dal quale però viene licenziato dopo essersi spacciato come inviato in occasione di un convegno letterario. Nel 1943 scrive il suo primo romanzo, “Incontro d'estate”, che però si ritiene per molto tempo perduto e che solo recentemente è stato riscoperto e pubblicato; inizia invece a lavorare con buona lena soprattutto ai racconti, che vengono pubblicati sull'"Harper's Bazaar" e sul "Southern Gothic Novelist". Il primo successo arriva nel 1946, quando il suo racconto “'Miriam” si aggiudica il prestigioso O. Henry Award, premio che gli frutta un contratto con la Random House per la stesura di un romanzo: nel 1948 esce così “Altre voci, altre stanze”, libro fortemente autobiografico che rivela, indirettamente, anche la sua omosessualità. Il romanzo vende piuttosto bene: la fotografia dell'autore volutamente ambigua e ammiccante suscita anche l'attenzione del giovane Andy Warhol. Dopo aver bissato il successo con la raccolta di racconti “Un albero di notte”, parte per  l’Europa, dove rimane due anni (darà un resoconto del soggiorno in Sicilia in “Colore locale”). Nei primi anni '50 inizia a cercare altre strade: dal dramma “L'arpa d'erba” al musical “House of flowers”, passando per la sceneggiatura cinematografica e la raccolta di articoli “Si sentono le Muse”. Il grande successo internazionale arriva con “Colazione da Tiffany”, trasposto di lì a pochi anni in una fortunatissima pellicola cinematografica, e con “A sangue freddo”, uscito nel 1966 a puntate sul "New Yorker" dopo un lavoro di indagine durato sei anni (con la collaborazione di Harper Lee che lo assistette in tutte le fasi di ricerca e stesura). Grazie a questi due romanzi, a Truman si aprono le porte dei salotti della Grande Mela. Personaggio dandy e profondo intellettuale, coltiva lui stesso la propria fama mondana, con frequentazioni altolocate (tra gli altri diventa amico di Ronald Reagan, Tennessee Williams, Jackie Kennedy, Warhol e Humphrey Bogart) e l'organizzazione di feste epocali e faraoniche. Tra queste, la più famosa è il “Black & White Ball” all’Hotel Plaza di New York, con cui Capote volle festeggiare l’uscita dell’ultima puntata di “A sangue freddo”. Tra gli invitati figuravano i più importanti personaggi del momento: Frank Sinatra, Mia Farrow, Lauren Bacall, gli Agnelli, i Kennedy… un ballo in maschera “da fiaba” che non poteva stridere di più con i contenuti dell’opera e con la realtà di un’America devastata dalla Guerra del Vietnam. La realizzazione di “A sangue freddo” comporta una profonda cesura nella vita dello scrittore: Capote dichiarò che quell’opera lo aveva «quasi ucciso, anzi per certi aspetti lo aveva fatto». Il progetto di un poderoso romanzo di carattere proustiano, “Preghiere esaudite”, dopo essere più volte rinviato, con disappunto di editori e case di produzione cinematografiche, non sarà mai completato. Nel 1975-1976, i primi capitoli vengono pubblicati dalla rivista “Esquire”: è un trionfo di vendite ma anche il suicidio sociale di Capote, che ha messo nudo le debolezze dei protagonisti del jet set, facendone una sorta di ritratto del nulla. Truman picchia duro proprio sui suoi migliori amici. Nessuno lo perdona: la sua compagnia, una volta ricercata, diventa motivo di vergogna. Capote perde tutte le sue amicizie ed entra in una spirale di eccessi: droga, alcol e sregolatezza sentimentale. Anche alcuni adattamenti per la TV da lui firmati non riscuotono l'attenzione della critica e contribuiscono, insieme a varie apparizioni pubbliche poco felici in cui si fa intervistare ubriaco o vedere in giro con 'amici' giovanissimi e sempre diversi, a  tracciare la parabola discendente dello scrittore. Capote riesce a impartire un ultimo, importante, colpo di coda nel 1980, quando pubblica “Musica per camaleonti”, scritto sotto l'ala protettrice del suo ex fan Andy Warhol. La dipendenza da alcol fa peggiorare sempre di più le condizioni di salute dello scrittore, che sviluppa anche una forma pesante di epilessia dovuta all'abuso di sonniferi. Due tentativi di disintossicazione non vanno a buon fine e, a causa di una cirrosi epatica, Truman Capote muore all'età di 59 anni, il 25 agosto del 1984, mentre si trova a Bel Air, Los Angeles, ospite di una delle poche persone amiche che non lo hanno mai lasciato, Joanne Carson.

 

Ha detto: «Scrivere è stato divertente fino a quando ho scoperto la differenza che esiste tra scrivere bene e scrivere male; in seguito ho fatto un’altra scoperta ancora più allarmante: la differenza tra scrivere bene e la vera arte; è una differenza sottile ma brutale.»

Opere

  • Altre voci, altre stanze

  • Un albero di notte

  • Incontro d'estate: romanzo

  • Colore locale

  • L'arpa d'erba: romanzo

  • Si sentono le Muse

  • Colazione da Tiffany

  • Fra i sentieri dell'Eden. Scritti scelti dell'autore

  • A sangue freddo: romanzo

  • Il giorno del Ringraziamento (racconto) e altri racconti

  • I cani abbaiano: personaggi noti e luoghi segreti

  • Musica per camaleonti

  • Preghiere esaudite

  • Delizie e crudeltà: lettere 1959-1982

  • Il Duca e il suo dominio: intervista a Marlon Brando

  • Ritratti e osservazioni: tra giornalismo e letteratura

  • Una casa a Brooklyn Heights

  • Dove comincia il mondo. I primi racconti

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