Letto da noi
IL SOPRAVVISSUTO
Antonio Scurati ne “Il Sopravvissuto”, vincitore del Premio Campiello, affronta uno dei temi sociali più inquietanti e delicati: la misconoscenza del mondo giovanile da parte degli adulti e l'incapacità di rapportarsi fra le diverse generazioni. Il libro si propone, in buona parte riuscendoci, di analizzare (spietatamente) il disagio dell’adolescenza e la proiezione di questo disagio nelle nevrosi dell’età adulta. L’osservazione degli adolescenti non parte da un punto di vista saccente e lascia intravedere la possibilità, superando la loro tendenza a far gruppo e all'autodifesa, e soprattutto mettendo al bando l’ipocrisia, di trovare dei canali di comunicazione e di complicità.
L’incipit, la descrizione in quattro pagine di una strage, è da gelare il sangue, sorprendente per realismo e impatto emotivo. Un allievo di liceo, Vitaliano Caccia, si presenta all'esame di maturità, estrae una pistola e uccide sette professori della commissione, risparmiando l’ottavo, Andrea Marescalchi, professore di storia e filosofia. Marescalchi comincia un viaggio che, dalla condizione di sopravvissuto, lo porta ad indagare sulle ragioni profonde del gesto delittuoso di Vitaliano ed a cercare nel rapporto che lo ha legato a lui, più che le responsabilità dell’assassino, le proprie responsabilità di insegnante. Così decide di dedicarsi alla lettura del proprio diario, avviando un flash-back delle vicende scolastiche dell’ultimo anno, nelle quali prendono vita gli incerti, ma autentici, valori dei giovani, i loro interessi più che per la filosofia “dotta”, per quella che emerge dalle loro esperienze quotidiane e dalla loro curiosità, il loro rapporto col sesso, con la droga, con gli insegnanti, con il futuro.
Con uno stile personalissimo, Scurati coccola il lettore trasportandolo abilmente verso la soluzione dell'intreccio per poi spiazzarlo con un finale inatteso.
Incipit:
"Vitaliano Caccia ci massacrò a colpi di arma da fuoco il 18 giugno 2001, tre giorni prima del solstizio d’estate. Ci sterminò con una pistola semiautomatica, modello Beretta Centurion, calibro 9 per 19, sparandoci a sangue freddo e a bruciapelo. Il primo colpo fu esploso alle 8.46 antimeridiane, l’ultimo sette minuti più tardi.
A terra rimasero sette miei colleghi, quattro uomini e tre donne, sei docenti di ruolo più un insegnante precario con incarico annuale, un supplente.
In piedi rimanemmo soltanto io e lui. Lui l’assassino, io il sopravvissuto. Unico superstite, lasciato indietro a contare i morti e a maledirsi per non essere nel loro numero. A dannarsi per aver prediletto questo figlio bello e sciagurato con tanta capricciosa ostinazione da non aver scorto i suoi piedi caprini, da non aver mai intuito dietro alla sua noncuranza la spietata neutralità della natura riguardo agli affanni delle creature, da non aver mai udito nelle sue diuturne sonnolenze gli echi delle forre, delle grotte, delle caverne e di tutti gli altri luoghi selvaggi in cui erigeva i suoi santuari, da non aver mai scorto la testolina cieca della tenia cannibale che gli scalpitava negli intestini fare capolino da sotto la pelle tesa del suo ventre piatto."
ANTONIO SCURATI (Napoli, 25 giugno 1969)
Antonio Scurati, nato a Napoli nel 1969, è uno scrittore italiano, editorialista della «Stampa» e columnist di «Internazionale».
Dopo la laurea in Filosofia all'Università Statale di Milano, si perfeziona all'Ecoles des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi e completa poi la sua formazione conseguendo un dottorato di ricerca in Teoria e analisi del testo all'Università di Bergamo, dove lavora per anni come professore e successivamente entra a far parte, coordinandolo, nel Gruppo di Ricerca sui Linguaggi della Guerra e della Violenza. Nel 2005 diviene ricercatore in Cinema, Fotografia, Televisione e nel 2008 si trasferisce alla IULM (Libera Università di Lingue e Comunicazione) di Milano, dove è docente titolare nell'ambito del Laboratorio di Scrittura Creativa e del Laboratorio di Oralità e Retorica. Accanto all'attività di docente e di ricercatore, Scurati si dedica alla scrittura letteraria, pubblicando, per Bompiani, romanzi vincitori di numerosi premi e tradotti in molte lingue straniere.
Nel 2003 ha pubblicato il saggio “Guerra. Narrazioni e culture nella tradizione occidentale” (finalista al Premio Viareggio). Il suo romanzo “Il sopravvissuto” (2005) ha vinto ad ex aequo la XLIII edizione del Premio Campiello. Nel 2006 è stato pubblicato in una nuova versione il suo romanzo d'esordio, “Il rumore sordo della battaglia”. Nel 2006, è uscito il saggio "La letteratura dell'inesperienza. Scrivere romanzi al tempo della televisione": una riflessione su media, dadaismo, letteratura e umanesimo. Collabora con il settimanale Internazionale e con il quotidiano La Stampa. Nel 2007 viene pubblicato “Una storia romantica”. Nello stesso anno realizza per Fandango il documentario “La stagione dell'amore, un film che indaga sul tema dell'amore nell'Italia contemporanea”, riprendendo l'inchiesta realizzata nel 1965 da Pier Paolo Pasolini in Comizi d'amore. Nel 2009 pubblica “Il bambino che sognava la fine del mondo”, romanzo che mescola realtà e finzione, prendendo spunto dalla cronaca per descrivere impietosamente la fame di tragedie da parte dei mass-media e del mondo dell'informazione in generale. Nel 2010 pubblica ”Gli anni che non stiamo vivendo. Il tempo della cronaca”, una raccolta degli articoli in cui riflette sui principali fatti recenti di cronaca nera, politica e attualità. Nello stesso anno affronta i medesimi argomenti con la rubrica "Lettere dal nord" all'interno del programma televisivo Parla con me. Nel 2015 è uscito “Il tempo migliore della nostra vita”, opera fra il romanzesco e il biografico, dedicata alla vita di Leone Ginzburg.
Opere:
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Il rumore sordo della battaglia, 2002 [vincitore del "Premio Letterario Edoardo Kihlgren Opera Prima"]
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Guerra. Narrazioni e culture nella tradizione occidentale, 2003
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Il sopravvissuto, 2005 [vincitore del Premio Campiello e del Premio Nazionale Letterario Pisa per la Narrativa]
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La letteratura dell'inesperienza, 2006 [saggio]
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Una storia romantica, 2007 [vincitore del "34º Premio Letterario Internazionale Mondello-Città di Palermo" per la Sezione Autori Italiani]
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Il bambino che sognava la fine del mondo, 2009
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Gli anni che non stiamo vivendo. Il tempo della cronaca, 2010
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La seconda mezzanotte, 2011
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Il padre infedele, 2013
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Il tempo migliore della nostra vita, 2015