Letto da noi
MEMORIE DI ADRIANO (seguite dai taccuini di appunti)
Nel 1924, in occasione di uno dei tanti viaggi in Italia, la scrittrice visita per la prima volta Villa Adriana e inizia qui la stesura dei primi "Carnet des Notes per le Mémoires". Dopo avervi lavorato tra il 1924 e il 1929, la Yourcenar abbandona “Memorie di Adriano” durante la seconda guerra mondiale nel buio di una valigia, fino a che questa non le viene recapitata da amici nel 1948, per poi terminarlo nel 1950.
In questo romanzo storico viene descritta la vita e la morte dell’imperatore romano, che, sentendo vicina la fine dei suoi giorni, scrive una lunga lettera al giovane Marco Aurelio, futuro imperatore. Il libro si colloca storicamente nella nella frazione del II secolo dopo Cristo, ovvero nell'epoca in cui resisteva il culto degli dei romani ed il cristianesimo non era ancora divenuto la religione ufficiale dell’Impero. Nonostante “Memorie di Adriano” sia scritto in forma epistolare, la sua narrazione avviene in prima persona. Adriano parla delle sue idee politiche, delle sue amicizie, dei suoi sentimenti, dei suoi amori, facendo immergere il lettore negli aspetti intimi della sua vita e partecipare alle sue riflessioni filosofiche, alle sue opinioni sulla politica, sul governo, sulla guerra, sull'impero.
I “Taccuini di appunti” costituiscono un approfondimento sulla genesi del romanzo: annotazioni di studio, lampi di autobiografia, ricordi dell’autrice, vicissitudini della scrittura.
Incipit:
“Mio caro Marco,
Sono andato stamattina dal mio medico, Ermogene, recentemente rientrato in Villa da un lungo viaggio in Asia. Bisognava che mi visitasse a digiuno ed eravamo d’accordo per incontrarci di primo mattino. Ho deposto mantello e tunica; mi sono adagiato sul letto. Ti risparmio particolari che sarebbero altrettanto sgradevoli per te quanto lo sono per me, e la descrizione del corpo d’un uomo che s’inoltra negli anni ed è vicino a morire di un’idropisia del cuore. Diciamo solo che ho tossito, respirato, trattenuto il fiato, secondo le indicazioni di Ermogene, allarmato suo malgrado per la rapidità dei progressi del male, pronto ad attribuirne la colpa al giovane Giolla, che m’ha curato in sua assenza. È difficile rimanere imperatore in presenza di un medico; difficile anche conservare la propria essenza umana: l’occhio del medico non vede in me che un aggregato di umori, povero amalgama di linfa e di sangue. E per la prima volta, stamane, m’è venuto in mente che il mio corpo, compagno fedele, amico sicuro e a me noto più dell’anima, è solo un mostro subdolo che finirà per divorare il padrone. Basta… .Il mio corpo mi è caro; mi ha servito bene, e in tutti i modi, e non starò a lesinargli le cure necessarie. Ma, ormai, non credo più, come finge ancora Ermogene, nelle virtù prodigiose delle piante, nella dosatura precisa di quei Sali minerali che è andato a procurarsi in Oriente. E' un uomo fine; eppure, m'ha propinato formule vaghe di conforto, troppo ovvie per poterci credere; sa bene quanto detesto questo genere d'imposture, ma non si esercita impunemente più di trent'anni la medicina. Perdono a questo mio fedele il suo tentativo di nascondermi la mia morte. Ermogene è dotto; è persino saggio; la sua probità è di gran lunga superiore a quella d'un qualunque medico di corte. Avrò in sorte d'essere il più curato dei malati. Ma nessuno può oltrepassare i limiti prescritti dalla natura; le gambe gonfie non mi sostengono più nelle lunghe cerimonie di Roma; mi sento soffocare; e ho sessant'anni.”
La Yourcenar ne “I taccuini”:
«Non ho tardato molto ad accorgermi che scrivevo la vita d’un grande uomo; e di conseguenza, un maggior rispetto della verità, una maggiore attenzione, e, da parte mia, un maggior silenzio.»
Chi è Adriano?
Publio Elio Traiano Adriano noto semplicemente come Adriano (Italica, 24 gennaio 76 – Baia, 10 luglio 138) è stato un imperatore romano della dinastia degli imperatori adottivi che regnò dal 117 alla sua morte. Il padre, Publio Elio Adriano Afro, era imparentato con l’imperatore Traiano. La madre, Domizia Paolina, era originaria di Cadice. Entrambi morirono quando Adriano aveva solo nove anni. Traiano, non avendo avuto figli, divenne di fatto il tutore del giovane e anche la moglie, Plotina, aiutò notevolmente Adriano nel cursus honorum. Al contrario del suo predecessore, Adriano non fu mai adottato ufficialmente, tramite la presentazione in senato. Il suo avvento al potere fu conseguente a una presunta nomina effettuata da Traiano morente. In realtà è molto probabile che si sia trattato di una messinscena organizzata da Plotina. Tuttavia la ratifica da parte dell’esercito, che acclamò il nuovo imperatore, chiuse la questione.
Il regno di Adriano fu caratterizzato da una generale pausa nelle operazioni militari: la politica di Adriano fu tesa a tracciare confini controllabili a costi sostenibili. Le frontiere più turbolente furono rinforzate con opere di fortificazione permanenti, la più famosa delle quali è il possente Vallo di Adriano in Gran Bretagna. Adriano si dimostrò, oltre che esperto di cose militari, anche un grande riformatore della pubblica amministrazione. Altro caposaldo della politica adrianea fu l’idea di ampliare, quando possibile, i livelli di tolleranza, per esempio si fece promotore di una riforma legislativa per alleggerire la posizione degli schiavi. Appena il suo potere fu sufficientemente consolidato, Adriano intraprese una serie di viaggi in tutto l’Impero: Gallia, Germania, Britannia, Spagna, Mauritania, Oriente, Africa. In questi lunghi viaggi non si occupò solo di questioni legate alla difesa dei confini ma anche di cercare di migliorare lo standard di vita delle province.
Adriano protesse notevolmente l’arte essendo egli stesso un fine intellettuale. Villa Adriana a Tivoli fu l’esempio più notevole di una dimora immensa costruita con passione, intesa come luogo della memoria, intessuto di citazioni architettoniche e paesaggistiche, di riproduzioni, su varia scala, di luoghi come il Pecile ateniese o Canopo in Egitto. [fonte: Wikipedia]
MARGUERITE YOURCENAR (Bruxelles, 8 giugno 1903 – Mount Desert, 17 dicembre 1987)
Marguerite Antoinette Jeanne Marie Ghislaine Cleenewerck de Crayencour - conosciuta con lo pseudonimo di Marguerite Yourcenar - nasce nel 1903 a Bruxelles in una famiglia franco-belga di antica nobiltà; il padre è un ricco proprietario terriero francese, anticonformista, grande viaggiatore e persona di vasta cultura; la madre (rappresentante nobile del ramo belga della famiglia) muore dieci giorni dopo aver dato alla luce Marguerite, stroncata dalla setticemia e dalla peritonite. Si dimostra subito una lettrice precoce, interessandosi a soli otto anni alle opere di Racine e Aristofane. I numerosi spostamenti che compie assieme al padre nel sud della Francia, a Bruxelles, a Parigi e in Olanda, saranno importanti per formare la sua natura di viaggiatrice instancabile. Nei suoi libri sono frequenti i temi esistenziali, in particolare quello della morte. Il suo primo romanzo, “Alexis o il trattato della lotta vana”, è del 1929. Nel 1937 conosce l'intellettuale statunitense Grace Frick, che diventerà la sua compagna nella vita. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, nel 1939, decide di trasferirsi negli Stati Uniti d'America, dove prende la cittadinanza nel 1947, pur continuando a scrivere in lingua francese. Torna negli anni '50, pubblica “Memorie di Adriano”, considerato il suo capolavoro. La sua ultima fatica letteraria è quella della grande trilogia familiare intitolata "Le labyrinthe du monde" ("Souvenir Pieux", "Quoi? l'eternité", "Archives du Nord"). Nel 1981 viene eletta, prima e unica donna, tra gli «Immortali» dell'Académie Française, che peraltro non frequenta, continuando ad alternare i suoi viaggi con lunghi soggiorni a Mount Desert, sulla costa atlantica degli Stati Uniti, dove ha la sua casa, e dove si spegne nel 1987. E' sepolta presso il cimitero Brookside di Somesville.
Una ricchissima biografia della Yourcenar è quella scritta da Josyane Savigneau: “L'invenzione di una vita: Marguerite Yourcenar”.
Romanzi e memorie:
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Alexis o il trattato della lotta vana (1929, Feltrinelli 1962)
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Moneta del sogno (1935, Bompiani 1984)
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Il colpo di grazia (1939, Feltrinelli 1962)
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Memorie di Adriano (1951, Einaudi 1963, con i Taccuini di appunti - Einaudi 1981)
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L'opera al nero (1968, Feltrinelli 1969)
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Care memorie (1974, Einaudi 1981)
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Archivi del Nord (1977, Einaudi 1982)
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Quoi? L'Eternité (1988 - postumo, Einaudi 1989)