top of page

Letto da noi

Ancora 1
storia-di-tonle.jfif

STORIA DI TONLE

Mario Rigoni Stern considerava “Storia di Tonle” il suo libro più bello. Pubblicato nel 1978 (il primo capitolo era apparso sul quotidiano La Stampa sotto forma di racconto), l’anno successivo vinse i premi Campiello e Bagutta.

Scritto con il lessico ricco e nitido proprio di Rigoni Stern, capace come pochissimi di coniugare piccola e grande Storia, il romanzo è ambientato tra la seconda metà dell'Ottocento e la Grande Guerra, quella guerra «che già chiamavano mondiale come se ciò fosse un progresso». È l’affresco intenso, poetico e nostalgico di un mondo antico che scompare, di un modo di esistere e di concepire la vita, di un’epoca con le sue regole e i suoi valori, le sue tradizioni e le sue credenze, e la lingua (il cimbro) parlata da coloro che quell’esistenza conducevano.

Protagonista di questo breve romanzo è Tönle Bintarn e, come ricorda lo stesso Rigoni Stern all’interno della premessa all'edizione del 1980 (collana “Letture per la scuola media” di Einaudi) «quella di Tönle è una storia vera, ricostruita nella realtà e nel tempo in cui si svolge».

La vicenda è ambientata sull’Altopiano di Asiago, che il 21 ottobre 1866, assieme al Veneto, alla provincia di Mantova e al Friuli, fu annesso, dopo plebiscito, al Regno d’Italia. Tönle è un pastore e un contadino, oltre che contrabbandiere per necessità. Per sfuggire all’arresto dopo aver ferito una regia guardia di frontiera, per anni vaga ramingo lungo l'Europa austro-ungarica, arrangiandosi a fare il venditore ambulante di stampe, prima, e il giardiniere, poi. La fiducia di far ritorno alla propria terra, alla propria casa, gli dà la forza per sopportare le privazioni e gli stenti della latitanza, fino a quando, grazie a un indulto, potrà tornare a vivere definitivamente nel piccolo borgo natio nell’Altopiano dei Sette Comuni. E ormai anziano, dovrà fare i conti anche con la Grande Guerra, che irrompe violentemente sul suo Altipiano, portando una tale distruzione e miseria che neppure la bellezza della natura riesce ad alleviare tanta pena.

 

«…nella “Storia di Tönle” la natura e l’ambiente sono in armonia con gli uomini, e ancora una volta sarà la guerra, la pazza violenza, a sconvolgere il tutto. Tönle è un uomo pacifico, un uomo “naturale” e con la sua storia a cavallo dell’Ottocento cerco di ricostruire un mondo perduto forse per sempre.»

(Mario Rigoni Stern, in un intervento del 1989)

 

Incipit:

Ogni sera sulle rive del Moor una vacca restava immobile a guardare. Si ergeva contro il cielo chiaro sopra la linea dell’orizzonte e le faceva da basamento il riporto di terra scavato dalla montagna nella primavera del 1916 per fare posto e riparo a una batteria di cannoni.

Malinconico e assorto, rannicchiato nella poltrona di vimini e con una coperta che lo avvolgeva a ripararsi dall’aria fredda, Gigi Ghirotti guardava anche lui in silenzio.

Poi disse sottovoce: - Cosa guarderà quella vacca? O cosa penserà? La vedo sempre lì tutte le sere. Forse, - aggiunse al mio silenzio , - vorrà riempirsi dentro di queste ore, con le immagini e i rumori, per quando la neve e il freddo la terrà rinchiusa per mesi nella stalla. O per quando sarà morta.

- Forse, - risposi allora, - aspetta di vedere sorgere il sole. Non vedi come guarda sempre verso mattina?

Intanto giù dai boschi e dalla montagna scendeva la notte; ma anche nel buio, contro il cielo stellato, la vacca restava immobile a guardare. Era come il tempo.

Incominciai allora a raccontare a Gigi la storia di Tönle Bintarn.

mari-rigoni-stern.jfif

MARIO RIGONI STERN (Asiago, 1º novembre 1921 – Asiago, 16 giugno 2008)

Nasce nel 1921 ad Asiago, sull'altopiano dei Sette Comuni, terzo di sette fratelli, e una sorella. Studia fino alla terza avviamento professionale per poi lavorare presso la bottega di famiglia, che commerciava in prodotti delle malghe alpine e manufatti della comunità montana. Nel 1938 si arruola volontario alla scuola centrale militare di alpinismo di Aosta. In seguito combatte come alpino nella divisione Tridentina, nel battaglione "Vestone", al confine con la Francia al tempo dell'entrata in guerra dell'Italia nel 1940 al fianco della Germania, poi nell'ottobre dello stesso anno sul fronte greco-albanese, infine in Russia. Gli indottrinamenti del regime fascista e le illusioni giovanili di Rigoni cadono durante la disfatta e la ritirata degli alpini dalla Russia, abbandonati nella "sacca" sul fiume Don. Rigoni, da sergente, si sente responsabile per i suoi uomini e si impegna per riuscire a ripiegare e ricondurli in patria. Fatto prigioniero dai tedeschi dopo la firma dell'armistizio di Cassibile (3 settembre 1943), rifiuta di aderire alla Repubblica sociale di Mussolini e viene deportato a Hohenstein (oggi Olsztynek), in Prussia orientale. Durante la prigionia annota in un diario le sue esperienze in guerra. Dopo la liberazione del campo, nel 1945, rientra a casa a piedi attraversando le Alpi.

Finita la guerra, Rigoni Stern, ritorna ad Asiago, da dove non si trasferirà più. Nel 1946 si sposa con Anna dalla quale avrà tre figli. Lavora presso l'ufficio imposte del catasto del Comune fino al 1970 quando lascia per ragioni di salute. Da quel momento si dedica appieno all'attività di scrittore. Esordisce nel 1953 con il libro autobiografico “Il sergente nella neve”, in cui racconta la sua esperienza di sergente degli alpini nella disastrosa ritirata di Russia. Dopo anni di silenzio, nel 1967 torna alla narrativa con i racconti “Il bosco degli urogalli” (1962) e i romanzi “La guerra della naia alpina” (1967), “Quota Albania” (1967), “Ritorno sul Don” (1973), “Storia di Tönle” (1978, premio Campiello e premio Bagutta). Successivamente, accanto a nuovi romanzi, pubblica diverse opere che testimoniano della sua crescente adesione al mondo della natura: e del suo legame ai luoghi d’origine. Nella produzione successiva tornano i suoi temi dominanti: “Sentieri sotto la neve” (1998), “Tra due guerre e altre storie” (2001), “Stagioni” (2006), ”I racconti di guerra” (2006). Il suo ultimo libro, pubblicato postumo nel 2008, è la sceneggiatura del “Sergente nella neve”, scritta con Ermanno Olmi.

Muore il pomeriggio del 16 giugno 2008 nella casa di Asiago che lui stesso aveva costruito ai margini del bosco.

Opere:

  • Il sergente nella neve. Ricordi della ritirata di Russia

  • Il bosco degli urogalli

  • Quota Albania

  • Ritorno sul Don

  • Storia di Tönle

  • Uomini, boschi e api

  • L'anno della vittoria

  • Amore di confine

  • Il magico kolobok e altri scritti

  • Il libro degli animali

  • Arboreto salvatico

  • Compagno orsetto

  • Il poeta segreto

  • Le voci del Trentino

  • Aspettando l'alba

  • Le stagioni di Giacomo

  • Sentieri sotto la neve

  • Inverni lontani

  • Tra due guerre e altre storie

  • L'ultima partita a carte

  • Aspettando l'alba e altri racconti

  • Stagioni

  • Quel Natale nella steppa

 

Sito web: http://www.iluoghidirigonistern.it/

bottom of page