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FOLLIA (ASYLUM) 

Inghilterra, 1959. Dall'interno di un tetro manicomio criminale vittoriano lo psichiatra Peter Cleave comincia a esporre, con apparente occhio distaccato e benevolo, il caso clinico più perturbante che abbia incontrato nella sua carriera: la passione letale fra Stella Raphael, affascinante moglie del vicedirettore dell’ospedale, e Edgar Stark, uno scultore detenuto per uxoricidio. I due protagonisti di “Follia” (il titolo originale del libro è “Asylum”, che ben esprime l’idea di un luogo che protegge e al tempo stesso comporta una privazione della libertà personale) si lasciano coinvolgere in un legame passionale, folle ed istintivo, quasi animale, che li faccia sfuggire alla normalità e trovare le emozioni eccessive e contrastanti di cui hanno bisogno per sentirsi vivi. Ma quando l’artista decide di scappare dal manicomio, Stella si spoglia delle convenzioni sociali e viola ogni regola di buon senso e di etichetta. 

Efficace nella descrizione in terza persona, nel suo racconto McGrath riesce a decifrare sensazioni e stati d'animo noti eppur spesso sottaciuti, e scrive un romanzo psicologico che ritrae abilmente le invisibili corde della passione umana portata agli estremi, spingendoci a entrare nelle menti dei suoi protagonisti. Alla fine del libro ci si troverà a decidere se la "follia" che lo percorre sia solo nell'amour fou vissuto dai protagonisti o anche nell'occhio clinico che ce lo racconta. McGrath con “Follia”  ha scritto un capolavoro, da cui è stato tratto l’omonimo film nel 2005.

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Incipit:

““Le storie d’amore catastrofiche contraddistinte da ossessione sessuale sono un mio interesse professionale da ormai molti anni. Si tratta di relazioni la cui durata e la cui intensità differiscono sensibilmente, ma che tendono ad attraversare fasi molto simili: riconoscimento, identificazione, organizzazione, struttura, complicazione, e così via. La storia di Stella Raphael è una delle più tristi che io conosca. Stella era una donna profondamente frustrata, che subì le prevedibili conseguenze di una lunga negazione e crollò di fronte a una tentazione improvvisa e soverchiante. Come se non bastasse, era una romantica. Traspose la sua esperienza con Edgar Stark sul piano del melodramma, facendone la storia di due amanti maledetti che sfidano il disprezzo del mondo in nome di una passione. È stata una vicenda il cui corso ha distrutto quattro vite, eppure Stella, ammesso che abbia mai provato qualche rimorso, è rimasta fedele alle sue illusioni fino alla fine. Io ho cercato di aiutarla, ma lei mi ha tenuto lontano dalla verità finché non è stato troppo tardi. Non aveva scelta. Non poteva permettersi di lasciarmi vedere le cose come stavano: sarebbe stata la rovina della sua psiche, fragili strutture psichiche che le erano rimaste.”