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Letto da noi

Ancora 1

L'AMORE FATALE

L’amore fatale è un romanzo imperniato sul tema dell’ossessione, nel quale si anticipa il tema dello stalking quando, nel 1997, questa parola era tutt'altro che diffusa. McEwan rivela, ricorrendo a una narrazione intimista, il meccanismo perverso che rende lo stalking tanto lesivo per le sue vittime: non la minaccia reale del persecutore, ma gli effetti che tale minaccia ha sulla mente della vittima, trascinandola in una spirale discendente.

Un pallone aerostatico plana su un prato verdissimo tra Oxford e Londra. Un uomo anziano cerca di scenderne, ma rimane goffamente impigliato in una fune. Dai quattro angoli del prato corrono verso il pallone imbizzarrito alcuni soccorritori che tenteranno senza successo di trattenerlo. Uno di loro morirà e agli altri resterà il compito impossibile di farsi una ragione di quella tragedia inutile. In particolare, Joe Rose si troverà invischiato in una storia di ossessione amorosa assurda e grottesca, perseguitato da un altro dei soccorritori, Jed Parry. Fanatico religioso e, come si scoprirà nel corso della vicenda, affetto da un raro disturbo mentale, la "sindrome di de Clérambault", che lo porta a credersi ricambiato nonostante tutte le evidenze. Mentre il rapporto fra Joe e la moglie Clarissa entra in crisi, Jed diventa sempre più invadente e violento.

 

Nel 2004 dal romanzo è stato tratto il film omonimo (“Enduring Love”), diretto da Roger Michell, con Daniel Craig, Rhys Ifans e Samantha Morton nei tre ruoli principali.

 

Incipit:

"L'inizio è facile da individuare. Eravamo al sole, vicino a un cerro che ci proteggeva in parte da forti raffiche di vento. Io stavo inginocchiato sull'erba con un cavatappi in mano, e Clarissa mi porgeva la bottiglia - un Daumas Gassac del 1987. L'istante fu quello, quella la bandierina sulla mappa del tempo: tesi la mano e, nel momento in cui il collo freddo e la stagnola nera mi sfioravano la pelle, udimmo le grida di un uomo. Ci voltammo a guardare dall'altra parte del prato, e intuimmo il pericolo. L'attimo dopo, correvo in quella direzione."

IAN McEWAN (Aldershot, 21 giugno 1948)

Scrittore e sceneggiatore britannico.  Esordisce con due raccolte di novelle, “Primo amore, ultimi riti” e “Tra le lenzuola”, che ritraggono, in uno stile raffinato e impersonale, situazioni quotidiane, dominate tuttavia dall’ossessione per il sesso e segnate dalla morte.  Sesso, perversione e morte sono temi trattati anche nei primi romanzi, “Il giardino di cemento” e “Cortesie per gli ospiti”, e diventano una metafora del vuoto di valori del mondo contemporaneo. Nei romanzi successivi lo scrittore si interroga sulla natura delle relazioni e dei sentimenti, spesso estremi, nati in contesti esasperati. In “Bambini nel tempo” la scrittura nervosa e asciutta di McEwan si apre a improvvisi lampi di suggestiva liricità. “Cani neri” (1992) indaga invece l’impossibilità di conciliare religione e progresso scientifico, materialismo e metafisica. Nel 1998 fa discutere la sua premiazione al Booker Prize per il romanzo “Amsterdam”. “L'amore fatale”, viene da molti considerato un capolavoro, ma anche “Espiazione” ha ricevuto critiche egualmente favorevoli.  Si ricordano poi, “Sabato” e “Chesil Beach”. I suoi romanzi più recenti sono “Solar” (2010), “Miele” (2012), “La ballata di Adam Henry “(2014) e “Nel guscio” (2016). Per due volte è stato accusato di plagio: la prima per il suo romanzo d'esordio “Il giardino di cemento” e la seconda per “Espiazione”. Scrive anche narrativa per bambini e sceneggiature. Sposato due volte, dalla prima moglie ha avuto due figli lungamente contesi. Nel 2002 scoprì di avere un fratellastro maggiore che la madre aveva dato in adozione durante la seconda guerra mondiale nella quale era morto il primo marito. Vive ad Oxford.

 

Curiosità: per i toni cupi di molte delle sue narrazioni è soprannominato "Ian Macabre".

 

Ha detto: “Ho cinquantadue anni e mi dedico seriamente alla scrittura da quando ne avevo ventuno. Spesso mi capita di domandarmi se scrivere stia diventando più facile. Temo che la risposta sia no. A quanto pare scrivere non è un'attività che si semplifica con l'andare del tempo; non è possibile «buttare giù» un romanzo solo perché fai questo mestiere da qualche decennio. Certe volte mi pare che la questione si riduca a un problema di forma fisica: scrivere richiede un'enorme quantità di energia. Invecchiare non aiuta. È fondamentale convincersi di avere tra le mani qualcosa di nuovo, di fresco, qualcosa che sia decisamente diverso da tutto ciò che l'ha preceduto, anche se può trattarsi solo di un'illusione. Poi naturalmente occorrerà scavare più a fondo ogni volta e compiere ricerche accurate per arrivare a un materiale che non assomigli a quello già utilizzato. Con il passare degli anni sai sempre qualcosa di più sulle tue abitudini mentali, sulla struttura dei tuoi pensieri. Diventi molto scettico e vuoi evitare il più possibile di ripeterti. Continuo a credere che tra un romanzo e l'altro sia necessario inserire un pezzo di vita; mi pare che ogni romanzo debba essere scritto da una persona leggermente diversa.”

(a Bbc Radio 3, novembre 2000)

 

Sito web ufficiale: www.ianmcewan.com/

 

Romanzi:

  • Il giardino di cemento, Einaudi, 1980; (The Cement Garden 1978)

  • Cortesie per gli ospiti, Einaudi 1983; (The Comfort of Strangers 1981)

  • Bambini nel tempo, Einaudi 1988; (The Child in Time 1987)

  • Lettera a Berlino, Einaudi 1990; (The Innocent 1990)

  • Cani neri, Einaudi 1993; (Black Dogs 1992)

  • L'amore fatale, Einaudi 1997; (Enduring Love 1997)

  • Amsterdam, Einaudi 1998; (Amsterdam) 1998)

  • Espiazione, Einaudi 2002; (Atonement 2001)

  • Sabato, Einaudi 2005; (Saturday 2005)

  • Chesil Beach, Einaudi, 2007; (On Chesil Beach 2007)

  • Solar, Einaudi 2010; (Solar 2010)

  • Miele, Einaudi, 2012 (Sweet Tooth 2012)

  • La ballata di Adam Henry, Einaudi 2014; (The Children Act 2014)

  • Nel guscio, Einaudi 2017 (Nutshell, 2016)

Trasposizioni cinematografiche:

  • Last Day of Summer (1984)

  • Schmetterlinge (1988)

  • Cortesie per gli ospiti: tradotto in film nel 1991 dal regista Paul Schrader con Christopher Walken, Rupert Everett, Natasha Richardson ed Helen Mirren

  • Il giardino di cemento: portato sul grande schermo nel 1993 dal regista Andrew Birkin con la nipote Charlotte Gainsbourg

  • Conversazione con l'uomo dell'armadio (Rozmowa z czlowiekiem z szafy 1993)

  • The Innocent: da cui John Schlesinger trasse nel 1993 il film “The Innocent”, con Anthony Hopkins e Isabella Rossellini

  • First Love, Last Rites (1997)

  • Solid Geometry (2002 – cortometraggio)

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