Letto da noi
COME DIO COMANDA
Pubblicato nel 2006, il romanzo è stato insignito del Premio Strega 2007.
Rino e Cristiano Zena sono padre e figlio. Rino ha trentasei anni, ma ne dimostra cinquanta, è ostinato, violento e xenofobo, ma adora suo figlio. Cristiano ha tredici anni, è timido, alto e sottile, e sa che quel padre ubriacone e "buono a nulla" è la sola persona su cui può contare. Vivono a Varrano, nella desolata periferia del nord-est, dove i campi e i boschi si alternano ai capannoni, alle tangenziali e ai centri commerciali. Soli contro il mondo, uniti da un amore viscerale, tirano avanti un'esistenza fatta di orgoglio, sopraffazione e violenza. I loro unici amici sono due balordi, Danilo e Corrado, detto “Quattro Formaggi”. È con questi che Rino organizza la rapina che dovrà riscattare le loro vite. La notte del colpo, però, si scatena un furioso temporale, che in un’atmosfera apocalittica, affollata di fantasmi e rimorsi, di fiumi che straripano e di fango che sembra seppellire ogni speranza, sprigiona una forza oscura che finisce per cambiare per sempre i destini di tutti. "Come Dio comanda" è una sinfonia in cui la più cupa tragedia e lo humour più scatenato si fondono, dando vita a un grande affresco sociale.
Incipit:
"Svegliati! Svegliati, cazzo!"
Cristiano Zena aprì la bocca e si aggrappò al materasso come se sotto ai piedi gli si fosse spalancata una voragine.
Una mano gli strinse la gola. "Svegliati! lo sai che devi dormire con un occhio solo. È nel sonno che t'inculano."
"Non è colpa mia. La sveglia..." farfugliò il ragazzino, e si liberò dalla morsa. Sollevò la testa dal cuscino.
Ma è notte, pensò.
Fuori dalla finestra era tutto nero tranne il cono giallo del lampione in cui affondavano fiocchi di neve grossi come batuffoli di cotone.
NICCOLO' AMMANITI (Roma, 25 settembre 1966)
È uno scrittore italiano. Ha esordito nel genere pulp, diventando uno dei maggiori esponenti del gruppo di scrittori definiti “Cannibali”[1]. Per pochi esami non si è laureato in Scienze Biologiche, avendo la tesi già praticamente scritta, il cui titolo era “Rilascio di Acetilcolinesterasi in neuroblastoma”; qualcuno dice che la bozza di quel lavoro mai consegnato sia diventato il suo romanzo d’esordio, “Branchie!” (1997). Prima di questo, ha pubblicato “Nel nome del figlio” (1995), saggio sui problemi adolescenziali scritto con il padre Massimo, docente di Psicopatologia generale e dell’età evolutiva, e la raccolta di racconti “Fango” (1996). Dal primo racconto di questa raccolta, intitolato “L’ultimo capodanno”, Marco Risi ha tratto l’omonimo film con Monica Bellucci, del quale esistono due versioni. Suoi racconti sono usciti nelle antologie “Gioventù Cannibale” (1996) e “Tutti i denti del mostro sono perfetti” (1997). È del 1999 “Ti prendo e ti porto via”, mentre nel 2001 pubblica per Einaudi “Io non ho paura” (da lui stesso trasposto nel film di Gabriele Salvatores del 2003). Niccolò Ammaniti ritorna al fumetto, genere che ha contribuito a formare lo stile narrativo dello scrittore: “Fa un po’ male” è il libro pubblicato nel 2004 che contiene tre brevi romanzi a fumetti sullo sfondo di una Roma minore, in una periferia pasoliniana ricca di storie e personaggi grotteschi. Ha vinto la 61° edizione del Premio Strega nel 2007 con “Come Dio comanda”, che nel 2008 diventa un film, ancora per la regia di Salvatores. Del 2009 è “Che la festa cominci” (Einaudi). Il romanzo “Io e te” (2010, Einaudi) segna il ritorno ai temi dell'adolescenza. Nel 2012 è tornato ai racconti brevi con la raccolta “Il momento è delicato”, mentre è del 2014 la cura dell'antologia “Figuracce”, che raccoglie anche il racconto “Marco Risi contro la Maga della Maglianella”. Nel 2014 lo scrittore ha debuttato nella regia cinematografica con il documentario-reportage “The good life”, mentre è dell'anno successivo il suo ultimo romanzo, “Anna” (Einaudi).
Nei suoi romanzi (tradotti in 44 paesi), Ammaniti racconta spesso, con scrittura rapida e linguaggio crudo, la realtà degradata della periferia urbana, lo scontro tra il mondo dei bambini e quello degli adulti e le complessità del processo di crescita, le contraddizioni di una società ideologicamente alla deriva.
Collabora anche con diverse riviste, tra le quali “Ciak”, “Pulp”, “Tuttolibri”, “La bestia”, “Micromega”, “Musica!” e “Amica”.
Sito web ufficiale: http://www.niccoloammaniti.it/
[1] "Cannibali" è l'etichetta attribuita dai media a una serie di scrittori dopo l'uscita della antologia pulp “Gioventù cannibale”, curata da Daniele Brolli e pubblicata da Einaudi nell'autunno del 1996. Alcuni esponenti di questo gruppo di scrittori, mai unitisi in un movimento comune, sono Niccolò Ammaniti, Enrico Brizzi, Giuseppe Caliceti, Matteo Galiazzo, Aldo Nove, Isabella Santacroce, Tiziano Scarpa, Alda Teodorani. Ha detto in proposito Daniele Luttazzi: "Fu un'antologia profetica: intellettuali come Mauri e Guglielmi la criticarono perché secondo loro conteneva una narrativa lontana dalla realtà italiana. Dopo qualche mese, l'Italia conobbe i casi del mostro di Firenze, del serial killer ligure, di Erika e Omar, dei satanisti lombardi eccetera. Gli artisti hanno le antenne e sentono in anticipo quello che sta per arrivare."
Romanzi:
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Branchie (1994) [Trasposizione cinematografica: Branchie, regia di Francesco Ranieri Martinotti (1999)]
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Ti prendo e ti porto via (1999)
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Io non ho paura (2001) [Trasposizione cinematografica: Io non ho paura, regia di Gabriele Salvatores (2003)]
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Come Dio comanda (2006) [Trasposizione cinematografica: Come Dio comanda, regia di Gabriele Salvatores (2008)]
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Che la festa cominci (2009)
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Io e te (2010) [Trasposizione cinematografica: Io e te, regia di Bernardo Bertolucci (2012)]
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Anna (2015)